Scelgo cosa? Le conseguenze del non-farlo (?)

Negli ultimi concerti degli OcchiPesti è spuntato il ritornello di un pezzo nuovo, che verrà incluso nel nuovo disco della stagione estate/autunno 2013 (speriamo estate).

E il ritornello fa: “Le conseguenze del nooon faaaare, le conseguenze del nooon faaare, le conseguenze del non-fare in attesa di un risvolto, le conse-guenze….del non-fare, del non fare, del NON-FARE!”, ed è appunto il titolo di quella nuova traccia. Contro un’inutile tutela dell’ anteprima di un disco pesto ancora da registrare vorrei fare 2 salti nella padella della valenza semantica di quel testo che, seppur ancora in cantiere, ha già una forma nel suo contenuto. Senza troppi giri di parole il messaggio è un quesito: abbiamo la consapevolezza  della forte incisività che  una cosa non-fatta possiede? Le conseguenze del non-fare una scelta, un’azione o una considerazione valgono quanto le conseguenze del farla? (dove in questo caso la ‘cosa’ fatta è tangibile e visibile agli occhi). Una generica importanza nel  non-realizzare un qualcosa. Si può infatti interpretare questa affermazione rispetto alle nuove tecnologie di massa, come per esempio la partecipazione ad un social network tipo FaceBook o Twitter,per non dire più genericamente l’uso di un pc collegato alla rete… E’ capitato anche a voi di essere additati con sospetto proprio perché NON avete “ancora” aperto un ‘profilo’ su faccialibro o NON fate interventi sistematici su twitter, o peggio ancora se inspiegabilmente NON avete un cellulare su cui essere rintracciabili??

Ecco il primo fondamentale vocabolo intorno al quale ruota tutto un mondo globalizzato, al passo coi tempi, che non contempla la possibilità di NON aderire o partecipare ,quindi auto-escludersi: RINTRACCIABILITA’ . La nuova economia tecnologica impone a tutti gli utenti/sudditi/cittadini la libertà di fare parte della galassia di internet dove gestire tutti i vecchi e nuovi bisogni: dalla conoscenza culturale di base e specifica su qualsiasi argomento alla socializzazione a distanza, dalle pratiche burocratiche alla ricreazione per il tempo libero, e così via. Noi umani siamo predisposti all’ Abitudine, per cui tutti i nuovi modelli di vita sono sempre stati assorbiti con naturale gradualità. La consuetudine nel riprodurre nuove pratiche in sostituzione delle vecchie darà presto la sensazione di ‘normalità’. Arrivo al dunque : oggi, inizio 2013, risultiamo assuefatti a internet,cellulare e tablet/tabloid, cosicché  tutto viene percepito come comportamento istituzionalizzato,cioè legittimo,assodato,normale. Bisogna aggiungere però che è anche irreversibile (altra parola chiave! IRREVERSIBILITA’). (Cazzo, una canzone punk che diventa un saggio socio-psicologico o psico-sociologico, suona meglio)

Detto questo viene da sé che la rintracciabilità dell’individuo sulla Rete è in modo irreversibile diventata una necessità, tanto che per assurdo  chi non è presente su Facebook desta sospetti. Perché NON sbandiera anch’egli i propri pensieri qualsiasi sul palcoscenico del social network? Perché NON pubblica le foto delle vacanze, quella del cane, del partner amoroso e NON scrive gli hobby prediletti del suo tempo libero? Perché insomma NON condivide il modello comunicativo che tuttiquellichevoglionocomunicaresenzagranchèdadire  stanno abbracciando con (dubbio) entusiasmo?

“Inscatolarsi in Facebook” era giusto una divagazione  per affrontare quella disarmante attualità, rispetto a una Conseguenza di qualcosa non-fatto che quasi irrita chi invece si è conformato ed omologato( guai a dire ad un utente che  spreca tempo nel tentativo di riempire vuoto di vita alienata ed alienante e pigrizia! viene risposto che ,come la più pesante delle droghe, Facebook lo si usa poco e con un’etica corretta..)  .

Altre robe ‘esistenziali’ possono venire in mente, magari appartenenti alla sfera intima e privata di ognuno, segnata da perenne scontro tra istinto e razionalità, spontaneità e calcolo, rischio e sicurezza, percezione sensoriale e analisi critica/pensiero formulato…..Sono essenziali e determinano il decorso della storia della persona tutte le scelte non-fatte,le opere o azioni non conseguite in virtù di una bocciatura di coscienza individuale, distrazione , errore o timore. Da qui inizia tutto ciò che si vuole costruire e decostruire ,con tanto di forma mentis . [Allora lo comprassi il saggio?]

Il testo della canzone è in perfezionamento per poi collaudarlo. Siamo per la lentezza, la frenesia è nociva come arsenico, ma sicuramente gli OcchiPesti si sono attivati. A presto con buone nuove..

 

2 thoughts to “Scelgo cosa? Le conseguenze del non-farlo (?)”

  1. stralcio di conversazione avuta di recente:

    A: “minchia sei sparito, non ti sei più fatto sentire!”
    B: “eh, ti sei cancellato da facebook…”
    A: ………………………..

  2. stralcio di conversazione avuta di recente

    A: “minchia sei sparito, non ti fai più sentire!”
    B: “eh, ti sei cancellata da facebook…”

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